Federico II
Quando l'arte e la storia si incontrano nel Museo Diocesiano di Altamura
Ho sempre creduto nell'arte come potente strumento di comunicazione, che attraversa le frontiere del tempo e dello spazio, e che ha la capacità unica di connettere le persone attraverso emozioni, riflessioni e ricordi condivisi.
Sono onorata di aver avuto l'opportunità di contribuire al ricco patrimonio culturale della città di Altamura, donando una mia tela raffigurante Federico II, ora esposta nella Sala degli Stemmia del Museo Diocesiano (MUDIMA). La storia di Federico II di Svevia e la sua connessione con Altamura mi hanno sempre affascinato. Questo imperatore, conosciuto come "stupor mundi" per il suo contributo eclettico in vari campi come l'architettura, il diritto, le scienze e le arti, rappresenta un'icona di crescita e sviluppo culturale.
La tela che ho realizzato su Federico II combina l'autenticità della juta con la brillantezza del rame, creando un contrasto che simboleggia l'alchimia dei metalli e l'influenza orientale. Il giovane volto di Federico II, rappresentato con forti contrasti monocromatici, esprime una bellezza pura, una "nobile semplicità e una quieta grandezza", come sottolineato dai scritti di Winckelmann.
In un'epoca in cui l'arte e la cultura sono spesso messe in secondo piano, credo fermamente che esse possano servire come ponti per connettere le persone, celebrare la nostra storia e illuminare il nostro futuro. L'arte è un faro, un motore che spinge alla crescita e all'innovazione. E con Altamura candidata come Capitale della Cultura 2027, è più importante che mai valorizzare la nostra storia, tradizione e cultura.
La tradizione e la storia sono parte integrante di chi siamo oggi e, come ha detto H. De Lubach, "la tradizione non è passato, ma il presente". Condivido l'invito di partecipare attivamente alla causa del bene comune, ricercando curiosità e impegno. Attraverso l'arte, possiamo dare un senso alla nostra esistenza e costruire un futuro luminoso per le generazioni future.